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SCUOLA: BONANNI “CONSENTIRE CORSI ONLINE PER ACQUISIZIONE CFU”
ROMA (ITALPRESS) – “In queste ore in Parlamento le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro stanno discutendo sul DL. Il Decreto prevede all’art. 20, disposizioni in materia di reclutamento del personale scolastico dei concorsi PNRR, e misure accelleratorie relative all’abilitazione degli insegnanti. Tra questi insegnanti c’è ne sono più di 50 mila precari che attendono di essere finalmente inseriti nel corpo docente MIUR da anni ed
anni, ma anche per loro si pone la condizione dell’acquisizione dei cfu necessari per l’abilitazione all’insegnamento”. Così in una nota Raffaele Bonanni, presidente Associazione Nazionale Scuola italiana. “Ma le condizioni che si stanno prospettando sono la obbligatorietà di corsi ma per nulla in linea con la evoluzione dell’utilizzo delle tecnologie digitali per l’offerta formativa on line per percorsi di formazione iniziale dei docenti. 

È stupefacente che anche di fronte alle urgenze della scuola, dei disoccupati, dei programmi PNNR, alcuni ambienti corporativi vogliano a tutti i costi far prevalere interessi particolari”.
“Quello che emerge è che la pandemia ha sdoganato il ricorso all’on line in ogni attività privata, ma non in alcuni settori pubblici – prosegue -. E questo è ancora più grave se si considera che dovranno sostenere i corsi diverse
decine di migliaia di precari che da diversi anni attendono di essere assunti. Infatti costoro, non potranno avvalersi delle rapide e vantaggiose soluzioni moderne per aggiornarsi, ma dovranno sottostare ancora a modelli formativi obsoleti, per le resistenze di taluni ambienti che vogliono salvaguardare pratiche arcaiche a dispetto di ogni ragione, che invece modernità imporrebbe di fare il contrario. È inspiegabile il fatto che ogni
ambiente sindacale e politico dichiari giustamente di dare priorità assoluta ai precari della scuola, ma nei fatti, comprimendo le possibilità di ricorso pieno alla corsualità on line, li si condanna a nuove lunghe via crucis. Infatti senza soluzioni rapide costoro non saranno formati ne abilitati neanche nel 2033. Dunque una ingiustificabile situazione che negherebbe
le seguenti esigenze: l’efficacia per ottenimento le CFU, costi morigerati e condizioni di agibilità per i corsisti; l’effettiva possibilità di concludere operazioni che Il PNRR esige avvengano in tempi ragionevolmente rapidi. Si spera dunque che una volta tanto prevalgano gli interessi generali, almeno sdoganando la rapida e poco costosa in tempo e denaro dell’acquisizione dei cfu in on line, almeno per i 50-60 mila precari della scuola”, conclude.
(ITALPRESS).

Pubblicato su Adnkronos

Il Dl Pa2, all’esame del Parlamento, dovrebbe disegnare interventi efficaci per l’ottenimento dei Cfu necessari per l’abilitazione all’insegnamento, costi morigerati e condizioni di agibilità per i corsisti: operazioni che il Pnrr esige avvengano in tempi ragionevolmente rapidi. Le condizioni che si stanno prospettando nel dibattitto parlamentare, invece prevedono l’obbligatorietà della presenza ai corsi per nulla in linea con la evoluzione dell’utilizzo delle tecnologie digitali per l’offerta formativa on line per percorsi di formazione iniziale dei docenti. La denuncia arriva da Raffaele Bonanni, Presidente Associazione Nazionale Scuola italiana.
“È stupefacente che anche di fronte alle urgenze della scuola, dei disoccupati, dei programmi Pnnr, alcuni ambienti corporativi vogliano a tutti i costi far prevalere interessi particolari. Quello che emerge è che la pandemia ha sdoganato il ricorso all’on line in ogni attività privata, ma non in alcuni settori pubblici. E questo è ancora più grave se si considera che dovranno sostenere i corsi diverse decine di migliaia di precari che da diversi anni attendono di essere assunti”, commenta.
“Costoro non potranno avvalersi delle rapide e vantaggiose soluzioni moderne per aggiornarsi, ma dovranno sottostare ancora a modelli formativi obsoleti, per le resistenze di taluni ambienti che vogliono salvaguardare pratiche arcaiche a dispetto di ogni ragione, che invece modernità imporrebbe di fare il contrario. È inspiegabile il fatto che ogni ambiente sindacale e politico dichiari giustamente di dare priorità assoluta ai precari della scuola, ma nei fatti, comprimendo le possibilità di ricorso pieno alla corsualita’ on line, li si condanna a nuove lunghe via crucis”, scandisce calcolando come “senza soluzioni rapide costoro non saranno formati ne abilitati neanche nel 2033”.
Una situazione dunque “ingiustificabile”; la stessa in cui si troverebbero anche “quei 50 mila precari che attendono di essere finalmente inseriti nel corpo docente Miur da anni ed anni ai quali si chiede l’acquisizione dei cfu necessari per l’abilitazione all’insegnamento”.

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