Da Quotidiano Nazionale del 13 luglio 2023 Leggi
In Parlamento le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro stanno discutendo il decreto Pnrr-PA
In queste ore in Parlamento le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro stanno discutendo sul decreto Pnrr-PA. Il provvedimento prevede all’articolo 20 disposizioni in materia di reclutamento del personale scolastico dei concorsi PNRR, e misure acceleratorie relative all’abilitazione degli insegnanti. Tra questi insegnanti c’è ne sono più di 50 mila precari che attendono di essere finalmente inseriti nel corpo docente del Ministero dell’Istruzione da anni ed anni, ma anche per loro si pone la condizione dell’acquisizione dei Cfu (Crediti formativi) necessari per l’abilitazione all’insegnamento.
Ma le condizioni che si stanno prospettando sono non solo la obbligatorietà dei corsi, ma anche la loro obbligatoria frequenza sono in modalità fisica: senza nessun utilizzo delle tecnologie digitali per l’offerta formativa on line per percorsi di formazione iniziale dei docenti.
È stupefacente che anche di fronte alle urgenze della scuola, dei disoccupati, dei programmi PNNR, alcuni ambienti corporativi vogliano a tutti i costi far prevalere interessi particolari. La pandemia ha sdoganato il ricorso all’on line e alla formazione da remoto in ogni attività privata, ma non in alcuni settori pubblici.
E questo è ancora più grave se si considera che dovranno sostenere i corsi diverse decine di migliaia di precari che da immemori anni attendono di essere assunti. Ma questi lavoratori non potranno avvalersi delle rapide e vantaggiose soluzioni moderne per aggiornarsi, ma dovranno sottostare ancora a modelli formativi obsoleti, per le resistenze di taluni ambienti che vogliono salvaguardare pratiche arcaiche a dispetto di ogni ragione a sostegno di modalità agili.
È inspiegabile il fatto che ogni ambiente sindacale e politico dichiari giustamente di voler dare priorità assoluta ai precari della scuola, ma nei fatti, comprimendo le possibilità di ricorso pieno alla corsualità on line, li si condanna a nuove lunghe via crucis.
Ma, senza soluzioni rapide i lavoratori precari non saranno formati né abilitati anche nel 2033. Dunque, una ingiustificabile situazione che nega l’efficacia per ottenimento delle CFU, costi morigerati e condizioni di agibilità per i corsisti; per non dire dell’effettiva possibilità di concludere operazioni che Il PNRR esige avvengano in tempi ragionevolmente rapidi. Si spera dunque che una volta tanto prevalgano gli interessi generali, almeno sdoganando la rapida e poco costosa in tempo e denaro possibilità di acquisizione dei Cfu on line, almeno per i 50-60 mila precari della scuola.
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